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Rocca Respampani

Il nome del maniero deriva da quello di una precedente rocca, la rocca Vecchia, eretta a poca distanza da questo sito.

Come si apprende da una targa posta sulle pareti del castello, la sua costruzione fu avviata, nel 1607, da Ottavio Tassoni d'Este, Precettore del Santo Spirito, che aveva commissionato tali lavori all'architetto Canio (o Ascanio) Antonietti. L'idea iniziale era ambiziosa: un palazzo/fattoria, abbastanza dignitoso per ospitare il governatore e il suo seguito di funzionari, ma un grado anche di accogliere le famiglie contadine qui operanti; un nucleo che, quindi, doveva mantenere una propria autonomia. Negli anni successivi il castello verrà tenuto, con maggiore autorità, da un nuovo castellano, Fra' Cirillo zabaldani, che uno storico locale del XIX secolo (Campanari), descrive "uomo insolente e di mala condizione misleale [..] spergiuro e traditore"; si racconta che fu lui a munire la Rocca Nuova con "gagliarde fortificazioni e spingarde gettate di ferro [...]"; questo antico fucile da posa, che secondo lo storico doveva essere ancora presente all'interno del fortilizio nel 1854, era però a quel tempo "monco della sua culatta, che tagliata da quello strumento da guerra passò a fare ufficio di mortaro ne' di festa". Ben presto, la storia dell'edificazione del castello si intreccerà con quella del nascente paese di Monte Romano: Fra' Cirillo Zabaldani, ne farà sospendere i lavori per dedicarsi maggiormente alla costruzione della Chiesa dell'Addolorata sita nel piccolo borgo. Avanzava seri dubbi sulla validità del progetto, voluto dalla Chiesa Romana, di avviare una riorganizzazione agricola del territorio tutta incentrata sul nuovo castello che ormai risultava tagliato fuori dalle importanti vie di traffico, e ad esso veniva favorito quel piccolo nucleo urnano che nel frattempo stava nascendo nel sito dell'attuale Monte Romano; qui, inoltre, c'era l'osteria, c'erano i campi di lavoro; qui la gente lavorava e viveva, e non aveva alcun motivo di spostarsi a Respampani.

Così, venute meno le motivazioni che avevano sostenuto l'edificazione del maniero, i lavori vennero interrotti a metà del XVII secolo, lasciando l'immobile in quello stato incompleto che ancora oggi conserva.